Hai dei risparmi e non sei sicuro di saperli gestire pensi di avere un disperato bisogno di una consulenza finanziaria, ma non sai niente sull’argomento e ti butteresti nel vuoto per sceglierne uno. Questo articolo su come scegliere un consulente finanziario fa proprio al caso tuo!
Chi sono i punti di riferimento per la consulenza finanziaria?
Al principio v’era la banca. Poi il mondo è evoluto, le tecnologie si sono sviluppate ed in questo settore la banca ha avuto molta concorrenza.
Le banche erano la soluzione migliore tanto per tenere al sicuro (depositare) i propri risparmi, quanto per informarsi e chiedere consiglio sugli investimenti cui dirigersi.
Si sono così sviluppate delle società predisposte all’intermediazione oppure alla gestione del risparmio ed è nata la figura del financial promoter “promotore finanziario”.
Quel che è fuor di dubbio è che il ruolo del consulente è quello di essere un faro, una guida.
Quali sono i tipi di consulenti finanziari?
Solitamente quando si sceglie un consulente, finanziario in questo caso, l’assunto di base è che sulla materia si è inesperti e ci si affida alle cure sapienti e premurose di chi sull’argomento ne sa più di noi. Affidarsi, questo è il problema. Si sa che la fiducia non è cosa da niente, soprattutto quando in ballo ci sono soldi. I risparmi di una vita o i surplus dell’azienda di famiglia o della società che da self made man vi siete creati dal nulla, contando solo sulle vostre forze.
Il primo aspetto da inquadrare è cercare di capire quali sono le differenti tipologie di consulenti finanziari presenti sul mercato per individuare quello che più fa al caso vostro.
È da poco entrata in campo una nuova normativa comunitaria che ha modificato le categorie ma in particolare il modus operandi dei consulenti finanziari i quali possono sceglie di:
- Continuare nella maniera preesistente, facendosi pagare commissioni sugli introiti;
- Facendosi pagare delle commissioni a titolo di parcella per consulenza non indipendente prestata (in questo caso il consulente lavora per una società finanziaria o per una banca);
- Scegliere di adottare il modello “feeonly” ovvero quello secondo cui si viene remunerati sulla base di una parcella fissa, scegliendo di lavorare in modo autonomo.
Quali comportamenti seguire per scegliere il giusto consulente finanziario?
Il primo passo è quello di fissare col professionista un incontro. In questa fase il cliente-interlocutore-inesperto non deve giocare completamente a carte scoperte e non deve farsi cogliere di sorpresa. I consulenti molto spesso sono degli abili oratori per questo è importante aver studiato un pochino la materia. Saper porre i giusti interrogativi ed al contempo cercare di capire il senso delle risposte fornite. Occorre fare delle ricerche e magari aver letto qualcosa dell’argomento.
Dopo il colloquio può essere utile ricapitolare il discorso per comprendere se la situazione è chiara o se si vuole approfondire qualche altro aspetto e per capire se il consulente ha posto tutte le domande del caso.
Ad investimento realizzato è consigliabile effettuare poi dei controlli periodici dell’andamento dei propri investimenti, per osservare come evolve lo status del proprio patrimonio.
Inoltre bisogna capire se si cerca una consulenza generale oppure specializzata. Per fare ciò bisogna aver chiari quali sono i motivi per cui si necessita della consulenza, infatti talune società sono specializzate maggiormente sulle negoziazioni, altre fanno dei mutui o degli investimenti il loro terreno di gioco.
Altro strumento utile cui affidarsi è internet, non tanto per trovare il consulente finanziario quanto per informarsi sulla profesionnalità cercando recensioni, pareri, raccomandazioni ed eventuali riconoscimenti ottenuti.
Infine tenere presente il “portafoglio clienti” questo più è variegato e più indica professionalità e competenza nel settore.
Consulente finanziario indipendente realtà o utopia?
Ultimamente, la scelta del consulente finanziario si dirige sempre con maggior frequenza verso il consulente finanziario indipendente. Il consulente finanziario indipendente, per la natura dell’attività svolta è tenuto a fare il bene del cliente, a consigliarlo in maniera completamente sradicata da opportunismi. Si tratta infatti di una figura completamente slegata da una parte datoriale come può essere chi opera per conto di una banca od una società finanziaria, ciò vuol dire che non farà gli interessi della compagnia per cui lavora ma solo quelli dell’investitore.