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Cavalcare senza sella: è pericoloso? Cosa si deve fare?

La risposta breve sarebbe “sì”, e non solo per il cavaliere, ma anche per il cavallo stesso. Quella che viene spesso conosciuta con il termine inglese di “equitazione bareback (che vuol dire, appunto, senza sella)” è una tipologia di equitazione che comporta dei rischi in più rispetto a quella tradizionale ma che, non per questo, non ha dei sostenitori e dei cavalieri che la preferiscono. Andiamo a scoprire i rischi che si corrono nello scegliere di cavalcare senza sella e cos’è necessario fare per minimizzare i pericoli.

Cavalcare senza sella è pericoloso?

Il consiglio principale, naturalmente, è di non provare questo tipo di equitazione se non si hanno esperienze con i cavalli o se queste sono scarse e sporadiche. Montare un cavallo senza sella, infatti, è possibile solo per i cavalieri di livello più avanzato. Al posto della sella “normale” questi cavalieri utilizzano delle imbottiture ad alta densità, facilmente trovabili in commercio, in spessore alternato, che sono accessoriati da cinghie sottopancia. Essi sono più stabili sulla schiena dell’animale rispetto al sottosella che viene solitamente usato, tuttavia il cavaliere dev’essere in grado di saper gestire l’equilibrio.

I rischi principali connessi a questo tipo di equitazione hanno a che vedere con la nulla o scarsa capacità del cavaliere di padroneggiare il passo, la svolta, l’arresto, il, galoppo seduto e il trotto seduto, il tutto con e senza le staffe. Il rischio maggiore, tuttavia, è rappresentato dalla caduta dal cavallo, molto più facile in questo scenario rispetto a quando il cavaliere cavalca con la sella “normale”. A forza di cavalcare a questa maniera, inoltre, sia il cavaliere sia l’animale si stancheranno molto di più rispetto all’equitazione tradizionale. Infine, il cavallo può sperimentare dei problemi alla schiena dati proprio da un cavaliere che lo cavalca senza sella perché il peso della persona, in questo caso, non è ben distribuito.

Cosa fare per cavalcare senza sella

Il primo passaggio, lo ripetiamo, è chiedersi se si è davvero pronti ovvero se siamo cavalieri di livello avanzato. Supponendo che la risposta sia positiva, la prima cosa da fare, ovviamente, è salire sul cavallo. Non avendo staffe da usare è consigliabile optare per una scaletta oppure chiedere un aiuto a qualcuno nella fase d’issaggio e in quella di sollevamento. Una volta giunti sulla schiena dell’animale, è importante posizionarsi come si farebbe se ci fosse una sella “normale”. È estremamente utile non solo essere rilassati ma anche un tutt’uno con il cavallo, quindi è sconsigliato di provare questo tipo di equitazione con un animale che non si conosce bene o che viene giudicato generalmente irruento. Nel caso in cui il cavaliere si accorga di star perdendo l’equilibrio, non dovrebbe stringere le gambe, bensì simulare l’arresto, stringendo le natiche e scendendo dall’animale. Sì all’uso di briglie e redini per non aggiungere ulteriori possibili pericoli. Queste, infatti, possono essere tolte solo dai cavalieri di livello eccellente. Sono proprio loro, infatti, gli unici a poter cavalcare i cavalli in piena libertà, senza essere condizionati dal rapporto con gli animali stessi e dalle caratteristiche di questi ultimi. Tutti gli altri cavalieri, invece, devono prestare attenzione ai vari aspetti ed evitare di “tirare troppo la corda” perché i risultati possono essere davvero spiacevoli sia per la persona sia per il cavallo.