La mitologia greca è una fonte inesauribile di storie che da sempre affascinano l’uomo. Per ogni evento e per ogni cosa, gli antichi greci trovarono una spiegazione creando un mito, così da dare una spiegazione dei fenomeni, se non veritiera, di sicuro affascinante. I miti erano soliti insegnare lezioni molto importanti, che dovevano essere un monito per la vita. Una delle più famose è quella che riguarda Dedalo e Icaro.
Chi era Dedalo
Dedalo era un architetto e scultore greco dalle doti davvero straordinarie. Si diceva che addirittura le statue di Dedalo potessero prendere vita da un momento all’altro e potessero alzarsi e addirittura camminare o parlare, proprio per la maestria che egli aveva nel costruirle. Proprio per questa sua bravura Dedalo venne in seguito allontanato dalla sua città natale Atene, trovando rifugio a Creta. E’ proprio a Creta che il re Minosse, conoscendo la bravura di Dedalo, gli commissionò il famoso labirinto che aveva come scopo quello di rinchiudere il Minotauro.
Dedalo costruì dunque questo incredibile labirinto per rinchiudere il Minotauro, proprio come voleva Minosse. Tuttavia, però, fu sempre lui ad aiutare Arianna a liberare Teseo che si trovava dentro il labirinto dopo che quest’ultimo ebbe ucciso il Minotauro. Fu infatti Dedalo a consegnare ad Arianna il filo rosso che riuscì a condurla fino a Teseo e poi a tornare indietro aiutando i due innamorati a fuggire.
Dal momento che Teseo era stato mandato a morte per essere mangiato dal Minotauro dal re Minosse, quando quest’ultimo scoprì il tradimento di Dedalo, lo fece imprigionare insieme al figlio Icaro, nel labirinto dai lui stesso costruito.
Il mito di dedalo e Icaro
E’ proprio in questo momento che nasce il vero e proprio mito più conosciuto legato a Dedalo e Icaro. Quando padre e figlio vennero rinchiusi all’interno del labirinto, trovarono il modo di fuggire. In particolar modo Dedalo, grazie alla sua abilità e arte, riuscì a costruire delle ali per entrambi per poter volare fuori dal labirinto e finalmente trovare la libertà.
Dedalo però averti Icaro che le loro ali erano attaccate alla schiena solamente grazie a della cera e che quindi durante il volo lui sarebbe dovuto rimanere accanto al padre evitando di avvicinarsi troppo al sole, che avrebbe sciolto la cera facendoli precipitare. Una volta iniziato il volo però purtroppo Icaro non ascoltò il padre.
Egli agì con eccessiva superbia e pensando di poter riuscire comunque ad averla vinta e a fuggire, si avvicinò troppo al sole. Il sole dunque sciolse la cera che permetteva alle ali di rimanere attaccate alla schiena. La cera si sciolse, le ali si staccarono dalla schiena di Icaro e quest’ultimo precipitò nelle acqua trovando la morte. Dedalo affranto atterrò a Cuma in Campania, dove costruì un tempio in onore del dio Apollo proprio in memoria del figlio dove ripose le sue ali.
Seppur si tratti di una leggenda, quella di Dedalo e Icaro è una delle storie più conosciute e tramandate. L’allegoria non nasconde altro che un monitop nei confronti di chiunque pecchi di superbia, come fece Icaro.