Sentiamo spesso parlare di piante dalle mille proprietà, i cui estratti derivano da foglie, cortecce, frutti, fiori e molto più spesso, radici. Il motivo per cui le radici sono così tanto utilizzate in cucina e in composti di altro genere, è che sono la sede principale dei nutrienti della pianta.
Le cellule delle radici, infatti, sono deputate all’assorbimento di acqua e minerali dal terreno che hanno la funzione di nutrire l’intero apparato.
Non fa eccezione il topinambur, scientificamente denominata Helianthus tuberosus, una pianta canadese dall’aspetto molto simile a quello dello zenzero, ma con numerose proprietà differenti da qualsiasi altra specie botanica.
Topinambur: proprietà e valori nutrizionali
Come accennato, i tuberi sono notoriamente ricchi di sostanze nutritive importanti per la pianta, ma anche per l’essere umano. Il topinambur, nello specifico, possiede un ricco corredo vitaminico (A, B, C, E, H) con tutti i benefici che ne conseguono. Anche i sali minerali non mancano nella pianta, che infatti, vanta nella sua composizione magnesio, ferro, fosforo e potassio. Infine, sono presenti anche alcuni aminoacidi e zuccheri.
Il topinambur è una buona fonte di fibre e pertanto, aiuta la regolarità intestinale; si pensa dia un notevole slancio energetico e aiuti a combattere la mancanza d’appetito. Infine, si sostiene che stimoli le risposte immunitarie e che lenisca le infiammazioni.
L’apporto calorico del topinambur è davvero povero, infatti, con le sue 70 calorie circa per 100 grammi, non rappresenta un problema dal punto di vista del sovrappeso e dell’obesità. Tuttavia, bisogna fare attenzione e compiere le scelte giuste: esistono numerose ricette che possono arricchire l’alimento dal punto di vista calorico o renderlo gustoso senza alterare eccessivamente il carico di calorie.
Topinambur: come consumarlo?
Una delle consumazioni più leggere che riguarda il topinambur, richiede una cottura lessata del tubero. Il topinambur, quindi, dev’essere lasciato cuocere in acqua salata per circa 20 minuti, proprio come le patate. La prova della forchetta vi dirà a che punto è, e se necessario, lasciatelo pure più a lungo sui fornelli. Il secondo passo, una volta ultimata la cottura, sarà quello di rimuovere la buccia per poi fare del topinambur ciò che più vi ispira. Vediamo insieme come utilizzare il tubero lessato:
- Tagliato a fettine e condito con sale e olio d’oliva;
- Frullato e aggiunto come ingrediente in una vellulata di verdure;
- Frullato con olio d’oliva, sale, limone e spezie a piacimento per condire carne e pesce;
- Pesto con mandorle, sale, aglio, olio d’oliva, grana padano per piatti di pasta.
Topinambur: ci sono controindicazioni?
Il topinambur è sconsigliato a chi ha problemi di gas intestinali, in quanto provoca flatulenza. La cosa più saggia, pertanto, è evitare di consumarne in grosse quantità fin dai primi assaggi e lasciare che l’organismo si adatti all’alimento poco per volta. In generale, l’eccesso non è tra le migliori soluzioni. Naturalmente, come per quasi ogni alimento, c’è una piccola possibilità che il topinambur possa dar luogo ad allergie e anche per questa motivazione, vale il consiglio di cui sopra.