Una delle catene montuose di certo più complesse, ma forse anche meno conosciute e praticate, sono i monti Altai. I monti Altai si snodano per circa 2000 km tra la Siberia occidentale e il deserto del Gobi occupando buona parte dell’Asia. La catena montuosa dei Monti Altai attraversa diverse nazioni come Cina, Kazakistan, Mongolia e Russia. La vetta più alta dei Monti Altai raggiunge i 4506 m ed è il Monte Belukha. Essi sono molto particolari sia per storia che per formazione e anche dal punto di vista climatico presentano non poche particolarità.
Conformazione dei Monti Altai
È possibile distinguere tre differenti zone dei Monte Altai; La prima prende il nome di Altai principale o Sovietico. La seconda zona prende il nome di Altai della Mongolia, mentre la terza zona di Altai del Gobi. Questa catena montuosa è da sempre particolarmente ostica sia per la conformazione, sia per i territori che attraversa che hanno reso molto difficile la sua accessibilità.
Questa catena montuosa, infatti, era pressoché disabitata fino al ventesimo secolo quando si è iniziato a sfruttarla da un punto di vista minerario con il conseguente arricchimento da un lato, ma impoverimento dei luoghi dall’altro. Da quel momento in poi, i Monti Altai, sono stati molto più accessibili anche ai visitatori che volessero viaggiare per quelle zone, ma dall’altro lato la vita delle popolazioni che abitavano queste zone è molto cambiata. Di certo questa è una zona ai margini difficile da visitare, perché ostica da molti punti di vista tra cui anche quello climatico.
Il clima della catena montuosa
Snodandosi per circa 2000 km e attraversando molti stati diversi fra loro differenti, il clima dei Monti Altai è molto variabile e tocca anche temperature davvero molto rigide.
In queste zone se il clima è rigido e continentale. In inverno le temperature possono oscillare fino ai -14 gradi nelle zone più altamente popolate, passando addirittura per i -60 gradi dell’inverno della steppa. Alcune zone, quando si attraversa la Siberia, addirittura sono coperte dal permafrost e dunque per più di 2 mesi all’anno sono completamente ricoperte di ghiaccio e impraticabili. Per questo motivo queste zone sono ancora scarsamente visitabili a causa anche del loro clima assolutamente rigido. Clima che mette in seria difficoltà non solo i viaggiatori, ma proprio chi vive delle zone limitrofe.
Il freddo in inverno può raggiungere temperature rigidissime e toccare i -60 gradi, così come in estate si può arrivare addirittura a toccare i 40 gradi centigradi nelle zone desertiche. L’escursione termica è di certo una delle caratteristiche principali, queste bontà dei territori che essi attraversano ed è quindi molto importante se si desidera visitarle e sapere esattamente a cosa si va incontro. E’ consigliabile non avventurarsi per queste zone in solitudine e senza una guida esperta.