Probabilmente qualcuno di voi ha già sentito parlare di svariate tipologie a carico dei reni. Le più diffuse sono di certo quelle legate alle problematiche date dai calcoli renali e quindi dalla difficoltà di sciogliere i sali minerali che quindi si depositano i reni andando a formare delle vere e proprie pietre. La pietre o la sabbia vanno depositarsi nei tubuli renali creando quindi dolore e anche fatica nella minzione. Se questa è una problematica che si può tenere sotto controllo magari anche intervenendo con qualche intervento chirurgico non invasivo, esistono altre problematiche più diffuse comportano problemi più difficili da risolvere. Una patologia sempre più diffusa è l’idronefrosi.
Cos’è l’idronefrosi
L’idronefrosi è una patologia a carico dei reni in cui il tubulo renale, responsabile quindi dell’espulsione del liquido urinario e del buon flusso, è in qualche modo ostruito da qualcosa. Questa ostruzione è provocata in questo caso da una malformazione congenita che quindi va a limitare il passaggio delle sostanze.
Spesso è un problema congenito di passaggio di un vaso venoso all’interno del tubulo renale che quindi ne riduce le dimensioni interne. È una problematica che si può sicuramente tenere sotto controllo, ma bisogna fare molta attenzione a quando è necessario intervenire chirurgicamente per evitare che i reni vadano in sofferenza.
Il problema infatti è che facendo fatica a far defluire il liquido urinario, esso tende a depositarsi all’interno del rene creando un terreno favorevole per lo sviluppo di batteri e in particolar modo dell’ Escherichia coli. In questo modo il rene sarà sottoposto ad un’ infezione batterica che andrà man mano a farlo gonfiare insieme al bacinetto creando nei casi più gravi un blocco renale.
Di certo bere almeno due litri di acqua durante tutto l’arco della giornata è fondamentale. Questo per far sì che anche poco per volta il liquido venga eliminato ma tuttavia non è risolutiva come soluzione.
Cosa fare
E’ possibile tenere sotto controllo questo problema sottoponendosi a visite molto assidue e molto frequenti sia di ecografia che di analisi delle urine. In questo modo se riuscirà subito a capire se ci sono eventuali infezioni si potrà andare ad agire fin dall’inizio evitando che esse peggiori.
Questa patologia purtroppo sta registrando moltissimi nuovi casi all’anno. Questo, se da un lato è sicuramente negativo, dall’altro invece è positivo perché si riesce ad avere una diagnosi precoce. Addirittura fin dai primi mesi di vita di questa patologia può essere tenuta sotto controllo in un modo decisamente migliore rispetto a prima. In questo modo si potrà controllare l’evoluzione della patologia durante l’arco della vita ed intervenire nel momento più opportuno.