Una delle sindromi sicuramente più diffusa tra gli sportivi di ogni tipo, che siano calciatori, o tennisti e ciclisti, è di certo la pubalgia.
La pubalgia si definisce proprio come sindrome retto-adduttoria e colpisce spesso in modo molto forte lo sportivo che è costretto a prendere un periodo di riposo per lasciar passare completamente il dolore che ne pregiudica i movimenti.
Ovviamente non solo gli sportivi professionisti vengono colpiti da questa malattia ma per loro è più probabile proprio perché continuamente sottoposti ad uno sforzo che sollecita i muscoli del pube.
Purtroppo l’infiammazione che porta alla pubalgia è talmente estesa che spesso non è possibile mettersi a riposo solo per n breve periodo ma si è costretti a interrompere completamente qualsiasi tipo di attività sportiva per evitare un peggioramento e una eventuale ricaduta.
Se la pubalgia è allo stadio primario e quindi non è in stadio avanzato basterà stare a riposo più o meno per una settimana dieci giorni facendo però degli impacchi con il ghiaccio in grado di togliere l’infiammazione da quella zona almeno tre volte al giorno per un tempo di 15 minuti.
Anche una crema altamente antinfiammatoria potrebbe aiutare la zona a migliorare velocemente riportando tutto alla normalità.
Talvolta, se il medico è particolarmente scrupoloso e vuole evitare un peggioramento non programmato, è possibile che vi prescriva delle capsule antinfiammatorie per bocca per agire anche dall’interno.
Se, invece, vi trovate nel primo stadio la situazione si complica perché l’infiammazione si trova in uno stadio più avanzato e, di conseguenza saranno necessari provvedimenti maggiori.
In questo caso entra in gioco anche l’ortopedico, l’unico in grado di fare una diagnosi particolarmente accurata e che possa decidere cosa sia necessario.
È importante far stabilire al medico il corretto iter curativo e non cercare di minimizzare il problema per evitare di peggiorare la situazione.
Soprattutto se si è sportivi e si devono affrontare sfide a livello agonistico è importante presentare da subito il problema per correre ai ripari immediatamente e magari fermare gli allenamenti solo per un breve tempo.
In caso contrario si rischia, non solo di soffrire moltissimo per un bruciore associato a dolore persistente, ma anche per una pausa forzata dagli allenamenti che potrebbe pregiudicare magari la stagione sportiva in corso.
Non presentando subito il problema si rischia di sottovalutare la pubalgia e di soffrire di più e di allungare notevolmente i tempi di recupero rischiando anche di pregiudicare una guarigione completa e rischiando una forte ricaduta.